Fatti salienti:
- Le incertezze globali e le tensioni commerciali stanno aumentando l’interesse per gli investimenti immobiliari stabili in Svizzera.
- La BNS abbassa il tasso di interesse di riferimento allo 0,25% – i mutui diventano più convenienti, la domanda aumenta.
- Il mercato immobiliare residenziale svizzero rimane stabile: si prevede una crescita dei prezzi del 2-4% per il 2025.
Quando il mondo va a rotoli, le persone rivolgono la loro attenzione all’affidabilità. In tempi di incertezze geopolitiche, conflitti commerciali e rischi economici, non è una coincidenza che gli investitori stiano mettendo i loro capitali al sicuro e si stiano concentrando sulla Svizzera. Il franco svizzero si sta rafforzando, la fiducia nella località sta crescendo e gli immobili sono di nuovo al centro dell’attenzione.
Ma cosa significa questa tendenza per i proprietari di immobili? Coloro che già possiedono un immobile ne beneficeranno, ma non automaticamente. Infatti, la fuga di capitali verso il franco svizzero non sta cambiando solo i rapporti valutari, ma anche l’offerta, la domanda e le aspettative di rendimento del mercato immobiliare. Nella nostra ultima panoramica del mercato, facciamo luce su quest’area di tensione tra l’incertezza globale e il potenziale di crescita locale – in modo fondato e differenziato e con la prospettiva delle opportunità che sono ora disponibili.
Fuga di capitali verso il franco: cosa significa per i proprietari?
In tempi geopoliticamente instabili, i flussi di capitale si riorganizzano. Gli investitori cercano stabilità, certezza del diritto e una valuta affidabile. La Svizzera soddisfa tutti questi criteri e ne sta beneficiando: il franco svizzero si è apprezzato notevolmente rispetto al dollaro e all’euro. Un chiaro effetto “porto sicuro”, come i mercati dimostrano regolarmente in tempi di crisi.
Questi afflussi di capitale hanno un impatto diretto sulla domanda di beni materiali, in particolare di immobili. Gli immobili residenziali in Svizzera sono considerati stabili, di valore stabile e a prova di crisi. In un contesto in cui le obbligazioni non rendono quasi nulla e le azioni sono piene di incertezze, l’interesse per gli immobili residenziali sta aumentando sensibilmente, non solo tra gli investitori nazionali ma anche tra quelli stranieri.
Allo stesso tempo, però, aumentano anche le sfide: Il franco forte sta pesando sull’industria delle esportazioni, il che può avere un impatto regionale sull’occupazione e sui consumi. Tuttavia, la domanda di immobili è rimasta finora sostanzialmente inalterata, soprattutto nel settore residenziale, dove l’offerta e la domanda sono strutturalmente sbilanciate.
Immobili residenziali: domanda, prezzi – e cosa è realistico
Nonostante l’incertezza geopolitica e il rallentamento dell’economia, il mercato immobiliare residenziale svizzero rimane solido. Il tasso di sfitto in tutta la Svizzera è solo dell’1,08%, ed è ancora più basso nei centri urbani come Zurigo e Ginevra. La domanda di case rimane alta, spinta dall’immigrazione, dall’urbanizzazione e dalla stabilità dell’occupazione.
Gli affitti sono aumentati di circa il 5% nel 2024, mentre il prezzo degli immobili residenziali è aumentato di circa il 2,5-3% secondo UBS e FPRE – con una tendenza positiva per il 2025. I motivi sono chiari: la domanda sta superando l’offerta, le nuove costruzioni sono in fase di stallo e i costi di finanziamento stanno scendendo di nuovo. La domanda è particolarmente forte per gli immobili ristrutturati ad alta efficienza energetica, per i condomini con redditi da locazione stabili e per i condomini con buoni collegamenti.
Non ci si può aspettare un aumento repentino dei prezzi come negli anni del boom, ma tutto fa pensare a una tendenza al rialzo moderata ma stabile. UBS prevede una crescita dei prezzi fino al 4% nelle regioni più ambite nel 2025. Nelle località più deboli potrebbero verificarsi movimenti laterali, ma senza cali drammatici.

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Politica dei tassi d’interesse: la BNS abbassa il tasso d’interesse di riferimento allo 0,25%
La politica dei tassi d’interesse è un fattore chiave dell’attuale slancio. Nel marzo 2025, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha abbassato a sorpresa il tasso d’interesse di riferimento allo 0,25%, in risposta al forte calo dell’inflazione (che di recente ha raggiunto appena lo 0,3%) e ai crescenti rischi di ribasso per l’economia.
Si tratta di un segnale positivo per i proprietari, gli acquirenti e gli investitori : i tassi di interesse sui mutui sono in calo, i prestiti diventano più convenienti e la proprietà rimane interessante come classe di investimento. Anche il tasso d’interesse di riferimento per gli affitti è stato abbassato, il che comporta una riduzione degli affitti nel breve periodo, ma una maggiore domanda di immobili nel lungo periodo.
Particolarmente degno di nota: la differenza tra i costi di affitto e di proprietà si è spostata a favore dell’acquisto. Secondo UBS, l’acquisto di un immobile comparabile è attualmente fino all’1% più economico rispetto all’affitto: un chiaro stimolo alla domanda di immobili.
La Banca Nazionale Svizzera abbassa il tasso di interesse di riferimento allo 0,25%
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Costi di costruzione e offerta: Perché gli edifici esistenti vincono
Nonostante il calo dei costi di finanziamento, l’attività edilizia rimane sottotono. Ciò è dovuto all’aumento dei costi di costruzione causato dall’aumento dei prezzi dei materiali, dai tempi di consegna più lunghi e, non da ultimo, dalle nuove barriere commerciali. I dazi sulle importazioni di materiali da costruzione come acciaio, alluminio e ceramica hanno un impatto diretto sul settore edile.
Molti sviluppatori di progetti sono attualmente cauti. Nei centri urbani, inoltre, l’offerta di terreni edificabili è scarsa e i requisiti normativi rendono più difficili le autorizzazioni. Il risultato è un numero minore di nuove proprietà, con un aumento della domanda di quelle esistenti.
Per i proprietari, questo significa che il mercato rimane ristretto. Chi vende oggi può aspettarsi una domanda elevata, soprattutto nelle regioni ben sviluppate con rendimenti locativi stabili e una buona sostanza.
Guardare al passato: cosa possono insegnarci le crisi precedenti
In passato il mercato immobiliare svizzero ha dimostrato di essere estremamente resistente alle crisi. Che si tratti della crisi finanziaria del 2008, della crisi dell’euro del 2011 o della pandemia di coronavirus, nessuno di questi scenari ha portato a un calo generalizzato dei prezzi. Al contrario, è stato spesso durante queste fasi che gli immobili residenziali sono stati particolarmente richiesti.
Ancora oggi, molti fattori parlano a favore della stabilità: finanziamenti solidi, un’economia interna forte, un’offerta limitata e una politica della banca centrale che punta all’equilibrio. Ci sono dei rischi, come un’ulteriore escalation del commercio internazionale o un’improvvisa inversione di tendenza dei tassi d’interesse, ma al momento tutti i segnali indicano una crescita moderata e una domanda elevata.
I proprietari ne traggono vantaggio, ma con un senso di proporzione
La situazione geopolitica rimane tesa, ma il mercato immobiliare svizzero sta dimostrando ancora una volta la sua resistenza. Questo comporta evidenti vantaggi per i proprietari di immobili:
- Chi vendono sono soddisfatti da una domanda elevata e da valutazioni stabili.
- Gli investitori beneficiano di tassi di interesse bassi e di un’offerta limitata.
È importante rimanere realistici: Il mercato è forte, ma differenziato. Le zone privilegiate e gli immobili con una buona sostanza continuano a essere richiesti, mentre le regioni periferiche o gli immobili che necessitano di essere ristrutturati potrebbero mostrare meno slancio. Gli sviluppi dei prossimi mesi dipenderanno molto dalla situazione globale e dalla politica monetaria, ma le previsioni attuali rimangono positive.
In breve: la proprietà residenziale svizzera rimarrà un valore stabile nel 2025. È il momento giusto per i proprietari di pensare in modo strategico e per sfruttare il mercato con una visione chiara delle opportunità e della sostanza.
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